BIOGRAFIA
 
 Luigi Meneghello
 (Malo, 16 Febbraio 1922 - Thiene, 26 Giugno 2007)
 
  “Sono nato e cresciuto a Malo, nel Vicentino e lì ho imparato alcune cose interessanti. Ho fatto studi assurdamente brillanti ma inutili e in parte nocivi a Vicenza e a Padova; sono stato esposto da ragazzo agli effetti dell’educazione fascista, e poi rieducato alla meglio durante la guerra civile, sotto le piccole ali del partito d’Azione. Mi sono espatriato nel 1947-48, e mi sono ristabilito in Inghilterra con mia moglie Katia. Non abbiamo figli.” “L’incontro con la cultura degli inglesi e lo shock della loro lingua hanno avuto per me un’importanza determinante. Sono tuttavia certamente un italiano, e non ho alcun problema di identità, né mi sono mai sentito per questo aspetto in esilio.” “Io volevo soprattutto imparare, nella vita, invece mi sono trovato a insegnare. Ho insegnato letteratura italiana all’università di Reading nella valle del Tamigi. Ho continuato inoltre a studiare e scrivere, confondendo un po’ i due processi; e ho poi lasciato l’insegnamento, nel 1980, per confonderli con più comodo. Ho pubblicato dei libri nei quali, come in tutto ciò che studio e scrivo, cerco di giustificarmi la natura delle cose, se c’è.”
(Il dispatrio, Rizzoli 1993) .




"Or, se mi mostra la mia carta il vero, non è lontano a discoprirsi il porto..."

Sì, se leggo bene i segnali sto per arrivare, è quasi in vista l'approdo. Non è stato un viaggio per mare, ma piuttosto come seguire a ritroso l'andamento di un fiume, meandri, acque pigre, silenziose tra due fasce di folta vegetazione, un ingorgo di rami, sterpaglie, rovi. In certi momenti mi è parso di risalire una specie di Gange, come a Benares, in una luce vivida (alba); sulla sponda di qua, a sinistra, roghi sparuti, fumi... e lontano lontano sull'altra sponda, appena visibile oltre la sterminata calotta del fiume, il paese evanescente dove aleggiano (nebbioline) i fantasmi scorporati delle cose e delle persone che hanno lasciato questa vita, forse anche di quelle che non sono mai nate...

Bah, ci sarà qualcuno ad aspettarmi? Gente che si rallegri del mio ritorno, belle e sagge donne, amici... Qualcuno a cui possano interessare, forse, piacere, le cose che ho raccolto per strada, portate a casa e ostinatamente ripulite?

(Le Carte - Vol. III, Rizzoli 2001)
 
 
 

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